martedì, settembre 12, 2017

Nebbiolo a Barolo, due paroline che suonano così piacevoli


A volte girare per cantine e vigneti a caccia di cose da comprare non è un fatto di scoperte ed esplorazioni. È piuttosto un fatto di lavori arretrati, è una cosa sul genere "c'è quel vino assaggiato in quella certa occasione, devo assolutamente andare in cantina dal taldeitali". Ad un certo punto gli arretrati diventano quasi una faccenda che ti fa sentire in colpa.

Per esempio: come mai ci ho messo tutto 'sto tempo per andare a trovare Scarzello? Gli assaggi dei suoi vini (Barolo del comune di Barolo, nebbioli soffusi e pieni di stile) risalivano allo scorso Vinitaly. Finalmente ieri una trasferta da quelle parti mi ha consentito di riassaggiare, e finalmente comprare, almeno un paio di cose.

L'azienda sta nel centro del paesino di Barolo, e ha circa cinque ettari in aree stracult (Sarmassa, per dirne una, vero e proprio cru storico). Il suo Barolo 2011 essendo in vigneti dello stesso comune ha appunto la denominazione comunale, Barolo di Barolo - che suona un po' come una reiterazione del concetto, "te lo ripeto, io sono proprio quello". Ecco i miei assaggi del cuore.

Langhe Nebbiolo 2015. Qui c'è quello che potrei dire lo stile aziendale: un vino che tiene a bada la durezza dei tannini del nebbio con una delicata eleganza, e poi la morbidezza dell'alcol fa il resto. Si apre con note di spezie e poi segue quella vena quasi di carne, o brodo di carne, che ricorda la nobiltà dell'uva di provenienza, e del territorio che ormai solo col nome evoca importanza. Alla fine, sarà la suggestione da terroir, senti anche un po' di nocciola. Amore a prima vista. 89/100, sui 18 euro.

Barolo del Comune di Barolo 2011. Dominare la potenza di questo vino in chiave di bevibilità e attraenza sembra una quadratura del cerchio impossibile, eppure Scarzello ci riesce. È per questo che un assaggio del genere si fissa nella memoria, non solo per le note olfattive un po' dark, tra la carne e la terra. Qui c'è soprattutto una bevibilità vivida, dove l'importanza non si trasforma mai in respingenza, è segnata in modo amabile dalla tostatura (cacao) e di nuovo viene da pensare ad un qualche tipo di stile aziendale. Assaggio notevolissimo, 91/100, sotto i 40 euro in enoteca.

2 commenti:

  1. Va bene l'impegno per il corso, ma non scrivi più niente? Avrei partecipato molto volentieri, ma da Imperia è troppo difficile, Renata partirà per remote trasferte, quindi l'unica speranza è leggere un Diario Corsenologico che aiuti almeno a percepire, con l'immaginazione, gli assaggi.

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  2. Enrico, qui vige la regola (oddio, regola..) del flusso creativo. Le vicende relative al corso mi stanno impegnando un bel po' ma presto uscirà un report. Mi spiace che tu non riesca a essere presente, sai, quando ne parlo con gli amici che non sono riusciti ad iscriversi dico loro "ma non ti sei perso niente, il corso e' una noia" tuttavia ecco, dico una bugia :)

    Dai, alla prossima occasione, ce ne saranno. E certamente quando il flusso creativo riprende, qui o su Intra diremo qualcosa del nostro epico corso. (faccina again)

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