martedì, marzo 13, 2007

Wine women want


Ogni tanto accade che qualcuno mi parli di vino da donne. Non ho mai bene chiaro cosa sia questa bevanda; se e' un rosso morbido, fruttato e magari vivace, ci deve essere qualcosa che non funziona nei miei ormoni, siccome amo la Bonarda; in realta' il vino da donne e' una roba sessista ed inesistente. Io faccio il possibile per demolire questa improbabile vox populi, ma e' una vitaccia. L'impresa e' disperata, se ci si mettono pure i concorsi tematici, come questo: "the event, judged entirely by women, boldly sports the slogan Wine Women Want".
In compenso, alle femmine incaricate dell'arduo compito di giudice, si ricorda che "it is extremely important to spit if you're doing any amount of wine tasting. [...] But for women, it's particularly important since they are more quickly affected by alcohol due to metabolic differences, as well as usually weighing less than male judges".
Si sa che uno dei piaceri della blogghitudine e' l'autocitazione; ecco, io integrerei la divagazione metabolica con questo contributo.

3 commenti:

  1. non so se c'entra (ma poi, a proposito, di cosa parlava questo post, di preciso? :-) ma trovo altrettanto sessista di parlare 'di quelle donne che fanno vino', per non menzionare certe produttrici del sud che quasi quasi potresti anche scordarti del vino che fanno, basta la loro - affascinante - presenza... :-P
    In compenso, tempo fa, un'amico spiritoso mi regalò una maglietta acquistata in cantina, da braida, indovinate un po' con quale etichetta stampata sopra? ecco.. :-)

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  2. Indovinato; un poeta, l'amico.
    Qui si parlava di "vino da donne", che e' uno strano modo di qualificare il vino. E' un modo come un altro per definire un àmbito sessista; mi fa sempre sorridere il cliente che mi chiede un "vino da donne"; penso a tutte le mie clienti che vogliono Taurasi e Chianti Classico.

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  3. Io invece sono felice quando qualche vetero-maschilista delle mie parti classifica il Recioto (bianco o rosso) come "vino da donne" solo perchè dolce.
    Loro lo snobbano "perchè un vino dolce non è vino" e io me lo godo!
    Coi mati no gh'è patti, si dice (sempre dalle mie parti): con i matti è inutile discutere.
    E con gli ignoranti pure.

    Luca Maroni 4 ever! (almeno in questo caso... una volta definì il Recioto della Valpolicella "l'Yquem rosso d'Italia", e da allora è diventato l'idolo dei reciotisti)

    Lizzy

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