mercoledì, luglio 26, 2006

Epifania di uno scuotitor di vini


Pausa pranzo, ore tredici e trenta; tavolo all'aperto nella via del passeggio, all'ombra a cercare un po' di fresco; piccoli piaceri della vita, bere Chablis nel tuo bicchierone da enosnob accompagnando una piadina, degno lunch da winebar modaiolo. Mi godo il bianco (inevitabilmente) minerale e osservo la varia umanita' che transita.
Il patron mi porta al tavolo un bicchiere di rose': "dimmi che te ne pare..". Ma certo, una consulenza, e' un piacere soloneggiare, figurati poi se ti chiedono per favore di farlo.

Mi rigiro il rose' nel bicchiere, trattenendo la base del calice tra il pollice e l'indice, very profèescional; sono movimenti che ogni assaggiatore compie senza pensare, automatici; giro, rigiro, giro ancora, tuffo il naso, olfazione, rotazione, altra olfazione; comincio a farmi un'idea del rose'. Pausa, poi di nuovo olfazione, rotazione, vista, naso, altra rotazione, potrei andare avanti cosi' per un'ora; d'altra parte ti chiedono gentilmente un expertise, il minimo che fai e' impegnarti.

A questo punto, noto qualcosa di strano. I passanti che, data la loro essenza, passano, mi osservano tutti con aria incuriosita. Alcuni insistenti, alcuni sorpresi, tutti che passano e mi fissano; ci metto un po' a notarlo, oh, ma che avete da guardare? Mi aggiusto la maglietta, mi rigiro, niente, quelli passano e mi fissano con aria severa.
Quando capisco cosa non va, ormai e' tardi: sono l'iconografia dell'esecrato scuotitor di vini.

2 commenti:

  1. Fiorenzo, Camilla Baresani ha letto il tuo commento autoironico sullo "scuotitor di vini" e si é divertita molto !
    cari saluti
    Franco

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  2. Devo indulgere in questa pratica solo in privato..

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