martedì, aprile 18, 2006

Del giornalismo, dei blog, dei commenti, e delle coincidenze.

Sulla contrapposizione giornalismo mainstream e blogsfera in molti si sono gia' intrattenuti, in modo a volte pure polemico, e quindi glisserei, per amore del buonismo; c'e' sempre questa interessante lettura di Massimo Mantellini per quanti desiderino approfondire.

Oggi leggo quanto scrive Filippo, che a sua volta commenta Radio Simplicissimus, che a sua volta rileva una certa non-copertura dell'evento Vinitaly da parte della eno-food-blogsfera (oddio, siamo gia' categoria, tra poco pure Association, portate pazienza). Dice Fil: "Vinitaly non è un'esperienza a misura di blogger e neppure a misura di uomo, che poi è lo stesso. Non la puoi assorbire totalmente, dominare, fare tua". E' un punto di vista abbastanza condivisibile; io aggiungerei: soprattutto se non ne hai voglia. E soprattutto se non rilevi abbastanza spunti da innescare il meccanismo della comunicazione-dal-basso che qualifica il blog. Tra i commenti Lizzy afferma, pero': "Di spunti per raccontare il Vinitaly anche quest'anno ce n'erano a bizzeffe. Il fatto che i vari blogger non siano stati capaci di parlarne mi rafforza nel sospetto che la maggior parte di loro non sono giornalisti...e che quindi in condizioni di lavoro più complicate o solo più impegnative facciano fatica a muoversi"
Che dire, pure questo e' vero. Conviene ribadire che chi fa bloggume e' molto lontano dai meccanismi dell'informazione tipici di certa stampa mainstream. Nessuno ci obbliga a dire alcunche', se non si trova uno spunto interessante; aggiungerei, poi: si sente il bisogno di ulteriori commenti su Vinitaly? E' l'eno-evento piu' coperto dalla stampa che ci sia; quasi quasi c'e' da sentirsi onorati, se si sente l'esigenza pure del nostro (passatemi il plurale) intervento.

E poi, ci sono le coincidenze. Proprio oggi leggo questo articolo su IlTempo.it, dove una giornalista scrive, con un certo sprezzo del pericolo: "Champagne al posto del vino. L’ultima sfida". Oh, caspita, ma e' una notizia? Pare di si, pare proprio che "le bollicine più attranenti (sic) rigorosamente francesi diventano bevanda raffinata e fresca da accompagnare tutto il pasto".
Non infierire e' un po' difficile: ma che notizia e' questa? Che lo Champagne sia vino da tutto pasto, e non da dessert, per dire, e' una cosa ripetuta ovunque tranne che allo Zecchino d'Oro. Proseguendo nell'articolo, tra un paio di refusi teribbili, come si dice a Roma, si legge pure "
seduzione esercitata da una coppa o flut (sic) di Champagne". Coppa? L'ultima volta che ho visto versare lo Champagne nelle coppe era il '74. Quanto alle flute, pure quelle sono aborrite.
Ribadisco, che informazione e' mai questa? Se devo giudicare spannometricamente, considerando che si parla di una iniziativa Moet sugli abbinamenti, direi che e' un redazionale, uno di quegli articoli che certa stampa e' tenuta quasi obbligatoriamente a redigere.
E' un tipo di obbligo che chi scrive in rete non credo conosca; ma come dicevo, e' solo una coincidenza.

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