domenica, febbraio 12, 2006

My 2 cents sul sistema di valutazione a punteggio.

[Post ispirato da questa interessante discussione su Vinography]

Per farla breve: sono favorevole a dare punteggi ai vini, al fine della valutazione. Nello specifico, io uso il sistema dei punteggi centesimali. La brevita' e' raccomandabile in ogni argomento per il quale sono gia' scorsi fiumi d'inchiosto, e difatti la diatriba punteggio si/punteggio no e' uno degli argomenti piu' dibattuti in ambito enoico. Quindi evitero' di elencare gli argomenti (alcuni dei quali suggestivi, ammetto) portati a suffragare la causa dei contrari ai punteggi; mi limito ad elencarne un paio a favore.

Il voto centesimale e' rapido. Quando assaggio in batteria dieci-venti Brunello e prendo appunti, scrivo poche note per ogni etichetta ma la parola finale e' sempre il voto. Sopra gli 83/100 piazzo normalmente l'eccellenza, sopra gli 88/100 significa "comprare"; riutilizzando gli appunti a distanza di tempo la facilita' "iconografica" del punteggio serve pure per la consultazione rapida.

Il voto ha pure maggiore obbiettivita'; le note gustative sono contingenti, dato il fatto che il vino diviene; il punteggio fotografa abbastanza bene il livello qualitativo assoluto (perlomeno, io tendo a dare il voto anche tenendo presente il livello in divenire).

E infine, diciamolo, il voto e' amato dal consumatore entry level, che, piaccia o no, rappresenta circa il 90% degli enofili. C'e' pure la minoranza schiacciante dei porthosiani, se proprio non sopportate i voti e avete il tempo di leggere chilometriche schede di degustazione che si concludono (che stress) senza un vincitore ed un vinto; vi toccherebbe assaggiare tutti i recensiti pure a voi, per avere un'idea di chi eccelle. Certo, io sono un famelico lettore di Porthos, ma non si puo' mica essere d'accordo sempre su tutto.
Cio' detto, amo il sistema a punteggio centesimale, ma apprezzo un po' meno il sistema a simboli: due stelle, tre bicchieri, sette pizze, avete presente. Troppo schematico, pure per me.

1 commento:

  1. Anch'io potrei dire che mi piacciono i ratings: centesimi, ventesimi, stelle e pianeti.
    Ma, ciò detto, cosa ho trasmesso al consumatore?
    Gli ho semplicemente detto con un numero quello che piace A ME.
    Che non è affatto sicuro che sia anche quello che piace A LUI/LEI.
    Quello che al momento alcuni di noi _ Aristide per primo, e altri, tra cui chi scrive, per secondi, terzi, quarti eccetera - stanno contestando è proprio questa soggettività in una pretesa oggettività: il punteggio ti dice quanto quel vino mi è o non mi è piaciuto.
    Ma non ti dice nulla SUL vino in se'.
    Di qui la ricerca di un nuovo sistema di valutazione, definito edonistico, che dovrebbe dirti COME è un certo vino, come APPARE.
    Che poi PER TE sia buono oppure no, beh...questo potrai saperlo solo dopo averlo assaggiato.

    L.

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